Benito Jacovitti 1923 – 1997

Oreste Del Buono sosteneva che fossero tre gli autori  che avevano descritto meglio l’Italia del ‘900: Fellini, Sordi e Jacovitti.
Disegnatore unico ed inimitabile, nasce a Termoli, cittadina sul mare in provincia di Campobasso. Inizia prestissimo a disegnare e ad usare quell’ironia irriverente che lo identificherà per tutta la vita. A 7 anni, come egli stesso racconta, disegna Italo Balbo, mettendo sulla sua divisa, al posto dei fasci sulle mostrine, falce e martello. Il padre che non si era accorto di nulla mostrò poi orgoglioso il lavoro del figlio ai camerati del circolo fascista che certamente non gradirono.
Surreale, eclettico, ironico, geniale autore di scene incredibili che sembrano uscite da un quadro di Bosh, dove è impossibile trovare uno spazio vuoto. Le sue vignette affollate anticipano i tempi del fumetto americano contemporaneo influenzando tutti i fumettisti che verranno dopo di lui fino al mitico Andrea Pazienza che riconoscerà sempre la forte influenza del maestro molisano e del suo stile personalissimo e rivoluzionario.

Carl Barks, uno dei più grandi maestri della storia del fumetto, inventore di Paperino e del suo mondo, ha definito Jacovitti il miglior disegnatore europeo. JAC è stato un artista che ha raccontato storie divertenti con una follia comica e surreale ormai introvabile nel panorama fumettistico. Sempre attento ai cambiamenti della realtà contemporanea, creò personaggi che rappresentarono i cambiamenti politici e sociali dell’Italia del boom economico e degli anni ’70 e ’80. Creò personaggi indimenticabili dai nomi fantasiosi e comici: Cocco Bill, abilissimo pistolero del far west che ordinava solo camomilla al saloon, il suo fidato e inseparabile cavallo Trottalemme, Osusanna Ailoviù romantica spasimante pasticciona non corrisposta. Il grande maestro dei Comics è stato quello che più ha influito sull’immaginario degli italiani, quello che è entrato in tutte le case con il suo DiarioVitt, con cui generazioni di studenti hanno un debito di buonumore e fantasia.

A 72 anni, due anni prima della sua morte, ricevette la nomina a Cavaliere della Repubblica italiana.