Celestino V 1209 – 1296

Pietro da Morrone, futuro papa Celestino V, nacque secondo la tradizione, in località Sant’Angelo Limosano nella Contea del Molise, allora provincia del Regno di Sicilia. Questa tradizione è avvalorata dalla circostanza che il giovane Pietro entrò nel vicino convento benedettino di Santa Maria di Faifula, presso Montagano. Pietro, che era il penultimo di dodici fratelli figli di semplici contadini, fu affidato al monastero quando la madre rimase vedova. A soli 20 anni Pietro decise di farsi eremita e visse alcuni anni come tale sul monte Porrara, la vetta più meridionale della Majella. Dopo essere stato ordinato sacerdote dal Papa, si ritirò sulla Montagna del Morrone, nei pressi di Sulmona, dove visse in una caverna in totale isolamento.

La santità della sua vita attrasse molti pellegrini e, per evitarli, Pietro fuggì sui monti della Majella ancora più ad est in posti inaccessibili dove, insieme ad altri eremiti, fondò un eremo a più di mille metri di altitudine: Santo Spirito a Majella. La sua congregazione fu incorporata nell’Ordine dei Benedettini poiché il diritto canonico proibiva di fondarne uno nuovo, tuttavia papa Gregorio X nel 1275 confermò la sua congregazione che da lui si chiamò dei Celestini. Il 5 Luglio del 1294 la lunga vacanza del trono pontificio finì con la sua elezione a Pontefice dovuta alla sua fama di santità e all’influenza di Carlo II D’Angiò. Aveva quasi ottanta anni quando prese il nome di Celestino V in tempi molto bui per la Chiesa. Uomo santo e pio, si trovò di fronte ad interessi e conflitti interni alla Chiesa, che lo portarono, il 13 dicembre 1294, ad abdigare, incoraggiato dal cardinale Caetani, che fu eletto papa al suo posto con il nome di Bonifacio VIII e che lo confinò nel Castello di Fumone in Ciociaria, dove rimase fino alla morte avvenuta nel 1296 ad ottantasette anni.

Giudicato severamente da Dante come “colui che fece per viltade il gran rifiuto” nel III canto dell’Inferno, oggi si parla del “Papa angelico” come di un uomo di straordinaria fede e di forza d’animo, esempio eroico di umiltà e di buon senso.