Giuseppe Jovine 1922-1998

Giuseppe Jovine nacque a Castelmauro, in provincia di Campobasso, in un antico palazzo ducale che i suoi antenati avevano rilevato dai duchi di Canzano.
Poeta, narratore, giornalista e saggista, si è affermato come uno degli scrittori ed intellettuali di maggior rilievo della regione Molise e come uno dei maggiori poeti italiani contemporanei. La sua intensa produzione letteraria ha meritato l’attenzione di scrittori e critici autorevoli come Argan e De Mauro. Centrale nella sua opera è l’interessamento ai problemi sociali, economici e politici della sua regione di nascita, relativamente meno sviluppata, in un mondo dominato dalla comunicazione di massa e da cambiamenti estremamente rapidi a tutti i livelli sociali. Spiccato è il suo impegno politico, sia nella sua produzione letteraria sia nella sua attività di giornalista e di conferenziere.

Sanguigno, passionale, tumultuoso, mordace ed ironico, sempre pronto a difendere gli umili e i disperati con una straordinaria carica di umanità mista a poesia. Eclettico studioso a Roma, fu sempre legato alla sua amatissima terra d’origine e ai suoi suoni familiari e antichi, ai valori fondamentali, sacri una volta nel Contado del Molise.
Nella sua poesia si raccontano antiche o nuove favole che hanno come sfondo i cieli del Molise, «le spighe dorate, le radure tepide di sulla, i manti verdi viola delle colline, i boschi colore d’aragosta, le fughe delle volpi sulle nevi», e che scandiscono ritmi solenni del tempo offrendo il supporto per una rinascita dell’uomo, per una riappropriazione e presa di coscienza delle sue radici, della sua dignità e dei suoi valori più profondi.

“ Qui torno amaro dopo ogni sconfitta per non desistere dal denso esistere
col cuore d’esule senz’altro arredo
che il canto dei mattini ed ogni sconfitta torna a splendermi come una vittoria. qui ogni albero ha il suo vento
ogni rovo il suo lamento ogni radura il suo silenzio. qui nasce la mia storia. qui ciò che penso è mio.”